giovedì 27 ottobre 2011

Ecco perché bloccare il traffico è inutile

C'è da chiedersi se per finalità ambientali l'Ecopass sia utile, dal momento che i 128.000 ingressi giornalieri di auto nella cerchia dei Bastioni sono solo una minuscola parte dei 3 milioni di spostamenti (6 se si considerano andata e ritorno) che si svolgono nell'area milanese. La limitazione del traffico nei centri storici è stata attuata in tutta Europa con mezzi molto più semplici, più efficaci e meno penalizzanti. La diminuzione dell'inquinamento in un'area ridotta come quella dei Bastioni, pari al 4,5% dell'intero territorio, non può produrre in tutta la città una diminuzione significativa dei livelli di inquinamento che salgono o scendono quando si manifesta l'inversione termica in atmosfera
Curare la situazione attuale con un inasprimento dell'Ecopass (che pure ha goduto nel momento della sua introduzione di molte simpatie) sarebbe irrazionale e soprattutto, inutile.
E' comprensibile l'imbarazzo di chi ha ereditato uno strumento inefficace, costruito su premesse sbagliate, politicamente difficile da abbandonare dopo il referendum e che consente un aumento delle entrate, ma finora nell'approccio del Comune non appare alcuno scenario per il futuro della città che non sia un po' meno traffico (ma solo in centro) e un po' meno emissioni (sempre solo in centro).
I buoni risultati, che migliorano anche l'ambiente e il paesaggio urbano, si ottengono con un più efficiente sistema integrato di parcheggi a pagamento, con la "circolazione canalizzata", con la drastica limitazione del tempo di sosta in superficie e la tariffa progressiva, con l'obbligo di usare i parcheggi interrati per chi debba entrare nel centro in auto, con le "isole ambientali" e le aree pedonali. Per Milano è indispensabile il completamento delle linee 4 e 5 della MM e in generale una maggiore offerta di trasporto pubblico ridefinendone gli assetti tariffari per incentivarne l'uso. (...)(...)Così come è essenziale il potenziamento significativo dei parcheggi ,in particolare quelli di interscambio dove, per le oltre 500.000 auto che entrano ogni giorno in

città, i posti disponibili sono poco più di 20.000. Il finanziamento di questi investimenti può correttamente essere garantito da una parte delle dismissioni patrimoniali dell'Amministrazione.

L'approccio che vede la punizione del traffico automobilistico (centri storici chiusi, tasse d'accesso) e la separazione delle componenti di traffico (strade, piste ciclabili, pedoni) è già stato da tempo superato da tecniche più moderne, più moderne di riqualificazione della rete locale, come nelle «isole ambientali», dove gli spazi vengono condivisi da tutte le componenti di traffico, alla velocità compatibile con la componente più debole.

Oggi non ha alcuna giustificazione mantenere la tassa ecologica, se non per conservare il gettito tributario.

Tra tassa ecologica e tassa di congestione è sicuramente più corretta la seconda, perch´ agisce nei confronti di tutti i cittadini, non premiando solo quelli che hanno le risorse per cambiare auto. Ma, a parte la beffa per coloro che sono stati indotti ad acquistare un'auto più «ecologica», la tassa di congestione sarebbe certamente un sollievo per le esigenze di cassa del Comune (tanto più se la tassa fosse estesa in tutta la città) ma non la cura più adeguata. Auguriamoci che sia almeno rispettato l'impegno assunto dal Comune di utilizzare le entrate per migliorare ambiente e traffico urbano.

[Walter Galbusera, segretario UIL di Milano, giornale.it]

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